Sfruttare al meglio i canali di comunicazione offerti dal web: il sito

“Piacere di averla conosciuta ingegnere, la ringrazio del biglietto da visita, ma posso visitare il suo sito web in modo da farmi un’idea più precisa del suo lavoro?”

Quante volte sono capitati clienti che hanno fatto questa domanda? Anche se i clienti avranno sentito parlare di voi, tramite passaparola o incontrandovi di persona, potrebbero voler ricercare sul web maggiori informazioni prima di decidere di scegliere i vostri servizi. Sempre più spesso ci avvicineremo a questa tipologia di interazione, dimostrata anche da un nuovo report fatto da McKinsey nel quale è riportato che la maggior parte dei clienti, soprattutto dopo la fase di lockdown, ha un surplus di tempo libero che spende per lo più in attività online. Il report mostra inoltre che quasi tutte le organizzazioni, dalle aziende tradizionali alle startup, stanno riformulando i propri modelli di business per diventare più digitali, come conseguenza diretta dell’impatto del COVID-19 sul cambiamento del comportamento dei consumatori. Inoltre l’anno scorso, Google ha segnalato che l’adozione delle migliori pratiche di marketing digitale può portare ai brand fino a un 20% di entrate e una riduzione dei costi del 30%. Di conseguenza quello che è certo è che ogni libero professionista o studio professionale deve sicuramente avere un sito web che deve essere indicizzato e posizionato sui motori di ricerca. Dopo aver stabilito le basi ovvero aver definito il proprio brand positioning statement e aver capito quale è la propria nicchia di mercato è indispensabile costruire la propria presenza sul web, ed il primo step per farlo è attraverso un sito web.

Il sito web per l’ingegnere o lo studio professionale: da dove iniziare?

Come in tutti i campi, anche nella comunicazione e nel marketing è importante rivolgersi a chi di competenza, ossia a dei professionisti. Ci sono molte agenzie di comunicazione e marketing che offrono servizi professionali, alcune anche verticalizzate proprio sull’edilizia. Ma prima ancora di iniziare a progettare un sito, è importante avere una brand identity. Perno di quest’ultima è il logo, che ha un’importanza vitale dato che sarà il volto della società o del libero professionista; è fondamentale quindi che sia definito con cura e che tenga conto di quanto studiato nella fase di definizione del brand positioning. Il logo dovrà essere realizzato in modo da interpretare valori del brand ovunque, dalla firma nella mail al sito web .

I principali errori che si dovranno evitare nella creazione di un logo sono:

  • esagerare con i dettagli: evitare troppi dettagli grafici e il troppo testo. Il logo dovrà essere iconico e leggibile in tutti i formati, dal sito web ai social media, alle stampe cartacee.
  • andare fuori contesto: cercate di inserire nel logo elementi che il vostro target è abituato a vedere.
  • sbagliare carattere: la scelta del font dovrà essere fatta seguendo la linea del proprio business, del proprio settore e dovrà essere leggibile ed accattivante.
  • copiare: l’unicità è il fattore chiave della riconoscibilità che renderà possibile l’associazione del vostro logo alla vostra azienda.

Sito vetrina o blog?

Il sito potrà essere pensato o come un sito vetrina o come un sito che comprenda una sezione “blog”. Il sito vetrina sicuramente potrà andar bene per descrivere la società, i principali lavori, i contatti ma presenta delle incapacità di fondo nel rispondere alle domande degli utenti. Può essere invece un’ottima soluzione se viene “integrato “ con altre presenze on line ad esempio con un canale YouTube interattivo, o una pagina Facebook, Instagram o LinkedIn. La realtà dei fatti è che questa modalità sta diventando sempre di più obsoleta perché oggi emergono domande di partecipazione e relazione da parte degli utenti. L’utente oggi vuole conoscere l’azienda e allo stesso tempo instaurare un rapporto. Di conseguenza avere un semplice sito vetrina non sarà la scelta giusta, perché escluderà il fatto di poter attrarre nuovi visitatori ( a meno che non si raggiungano tramite i social media). Al contrario il vantaggio di avere un sito aggiornato e con una sezione “blog” permette di avere traffico, ovvero utenti che visitano il tuo sito, di creare contenuti che possano attirare nuovi utenti e siano posizionati sui motori di ricerca. Il posizionamento sui motori di ricerca è realizzabile grazie alla SEO (Search Engine Optimization) ovvero la disciplina che grazie a determinate tecniche permette di indicizzare il proprio sito e di scalare le posizioni dei più conosciuti motori di ricerca come Google o Bing.

Inbound marketing è possibile grazie a un sito web dinamico

L’ulteriore vantaggio di realizzare un sito con una sezione “blog” è anche quella di sfruttare i principi di Inbound Marketing. Grazie a questa tecnica è possibile attrarre il tuo interlocutore attraverso contenuti rilevanti ed interessanti per lui. Esattamente l’opposto di quello che capita quando veniamo interrotti dalla pubblicità mentre guardiamo un bel film. Nell’ottica dell’Inbound Marketing il contenuto, quindi un articolo del blog in questo caso, ha una centralità essenziale, perché solo grazie a contenuti pertinenti è possibile attrarre la propria audience di riferimento.

Nel dettaglio la metodologia dell’Inbound è composta da 4 step:

  • Attrazione: il processo di attrazione è determinato dalla creazione di contenuti pensati in maniera specifica per gli interessi del mercato di riferimento.
  • Conversione: in questa fase l’obiettivo è trasformare il visitatore che ha letto il nostro contenuto sul blog in un “lead”. Ma chi è il lead? Non è ancora un cliente ma è un contatto che si è interessato a noi e ha deciso di lasciarci ad esempio i suoi dati compilando un form di contatto che era presente nella pagina del blog.
  • Chiusura: in questa fase l’obiettivo è trasformare il lead in cliente. Ricevuto il contatto è necessario attivare un processo volto alla creazione di una relazione solida basata sulla fiducia e autorevolezza. Un ottimo modo per finalizzare questa fase è una soluzione di marketing automation, come ad esempio una serie di mail automatizzate attivate dopo il primo contatto che portano a precisi obiettivi.
  • Deliziare: in questa fase il cliente acquisito è così favorevolmente colpito dai nostri servizi che si trasforma in un entusiasta promotore e testimonial dei nostri servizi. Questa è la fase più importante perché permette di stabilire un processo stabile di acquisizione del cliente.

In conclusione è chiaro che investire in Inbound Marketing porti ad un successo duraturo e stabile nel tempo. La motivazione più banale ricade nel fatto che fornire al consumatore quello che realmente cerca, nel momento in cui ne ha bisogno, fa nascere un legame invisibile e duraturo con l’azienda, il professionista o lo studio professionale.

Articolo a cura dell’ing. Alessandra Penna, tratto dal nr. 4 della rivista Lo Strutturista.